Siamo abituati a pensare che la cecità sia sempre dovuta a qualche malfunzionamento dei nostri occhi, della retina o del nervo ottico. Tendiamo però a dimenticare che la vista è un processo basato solo in parte sugli occhi. La maggioranza del lavoro è infatti svolto dal nostro cervello che interpreta, elabora ed infine porta a livello cosciente lo stimolo visivo.
Quando le parti del cervello preposte a questo scopo vengono danneggiate può avere luogo la cecità neurologica (detta anche corticale). In questo tipo di cecità possono avere luogo dei fenomeni molto strani. Ad esempio, il paziente non vede nulla ma non si accorge di essere cieco e potrebbe perfino negare il suo deficit (Sindrome di Anton).
Ancora più strano è che in alcuni soggetti, rimane intatta la capacità di orientarsi nello spazio e di evitare gli oggetti posti davanti ad essi. In tal caso si parla di visione cieca. In quest’ultimo caso è sorprendente notare che se si simula un tentativo di dare un pugno o si agita davanti ad esso un oggetto che stia per colpirlo il soggetto cercherà di proteggersi per evitarlo, a dimostrazione che lo stimolo visivo arriva almeno fino alla parte inconscia della persona ed il danno è relegato solo alla coscienza.