Nell’ebraismo post-esilico era diffusa la credenza che i figli potessero pagare per i peccati dei propri genitori. Si pensava addirittura che se si nasceva con una malattia o un difetto fisico fosse per aver commesso un peccato già nel grembo materno o come punizione anticipata per un peccato che si sarebbe commesso in vita.
Queste idee sono espresse ad es. nella Shabbat 55a: “Non vi è morte senza peccato, né castigo senza colpa“. Si evince anche in Tobia 3:3: “Ora, Signore, ricòrdati di me e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei padri.“, in Esodo 20:5: “…Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano“.