Durante la prima guerra mondiale per spingere i soldati a combattere nonostante il terrore venivano imbottiti di alcool e di una metanfetamina nota come M14. Oggi è tristemente nota come Ecstasy. Inoltre se durante un assalto i soldati indietreggiavano oppure tendevano a non avanzare venivano spinti da raffiche di mitragliatrice dalle loro stesse postazioni per ordine espresso dei generali.
Non c’è da meravigliarsi quindi, che la stragrande maggioranza dei soldati rimanesse talmente traumatizzata dall’esperienza e dalle atrocità di cui era testimone da sviluppare una lunga quantità di disturbi psichici da shock post-traumatico come tremori agli arti, tic, ossessioni, manie, balbuzie, cecità mentale, demenza, depressione, psicosi, catalessi e molte altre.
Nonostante questo, per costringerli a tornare a combattere venivano sottoposti a terribili pseudo-terapie riabilitative come l’elettroshock tali da sfiorare la tortura.
Ma non crediate che questi uomini fossero particolarmente sensibili, anche nella storia passata i cosiddetti “Eroi di guerra” ed i loro soldati erano colpiti da evidenti patologie da shock post-traumatico.
Insomma, l’essere umano non è ne fisicamente ne mentalmente equipaggiato per la guerra e non lo è mai stato.