Il burqa nell’antichità greco-romana, ma anche nelle società pre-islamiche, era un capo d’abbigliamento femminile che distingueva lo status sociale.
Il burqa, che si presenta come un abito (solitamente blu) che copre il corpo ed il capo con un’apertura per vedere, ma che non mostra gli occhi perché protetti da una retina, veniva indossato solo da donne nobili e altolocate ed era assolutamente vietato a schiave e prostitute, donne infatti pubbliche.
Le origini del Burqa risalgono al 1890, al tempo di Habibullah, sovrano dell’Afghanistan, che lo impose alle duecento donne del suo harem, in modo tale da non indurre in tentazione gli uomini quando esse si fossero trovate fuori dalla residenza reale. Divenne così un capo per le donne dei ceti superiori, da usare per essere protette dagli sguardi del popolo.
Solo successivamente il burqa è stato imposto come indumento obbligatorio per tutte le donne diventando simbolo di sottomissione alla figura maschile.